Marino, Caracci: sulla raccolta differenziata siamo stanchi di essere presi in giro


Sandro Caracci

Era atteso. Aspettavamo con trepidazione il primo annuncio stampa della collaudata Amministrazione Palozzi & C. sull’avvio, anche a Marino, della raccolta differenziata dei rifiuti. Ebbene, è arrivato!


Complice la scarsa quantità e qualità di argomenti a disposizione (anche perché avrebbero dovuto parlare dell’inizio dell’anno scolastico e della  mancanza di banchi ed aule che hanno fatto arrabbiare genitori e piangere  bambini), il Sindaco Palozzi e l’Assessore Prinzi  hanno comunicato ufficialmente che il loro progetto di differenziata è partito alla grande e che “i cittadini di Marino premiano la differenziata”.

Ci hanno pure deliziato, come sempre, sul fallimentare sistema del “porta a porta” adottato dagli altri Sindaci del circondario che, a loro dire, non solo non funziona, ma costringe  a forzose gite per i Castelli romani coloro che vengono a gettare nei cassonetti  distribuiti sul nostro territorio comunale,  i rifiuti che si rifiutano di differenziare nei loro Comuni.

Però non c’è da preoccuparsi; così come già annunciato da alcuni mesi sono pronti, ma evidentemente non riescono ad entrare in linea,  gli inflessibili ispettori ambientali chiamati da Palozzi & C. ad elevare multe salate ai furbi cittadini dei paesi confinanti, costretti a fare gli abusivi da amministratori non lungimiranti come i nostri che invece la sanno lunga e, proprio per questo, hanno saputo  interpretare  per  noi fortunati cittadini marinesi il miglior sistema di riciclaggio!

Io non so come facciano Palozzi e Prinzi ad essere contenti dei risultati raggiunti. Quello che so è che tanti concittadini che incontro per la strada sarebbero disposti a contribuire veramente, e non solo con l’aumento delle bollette,  ad una Marino più pulita e a svolgere  significative azioni quotidiane per  un ambiente più  decoroso. Invece si lamentano di un’amministrazione ottusa  e presuntuosa che li costringe ad infilare per le strette ed inadeguate bocche dei cassonetti a ciò dedicati, i materiali che già differenziavano con le preesistenti campane della Provincia di Roma, mischiando vetro con plastica ed ignorando ancora, nonostante le fantomatiche istruzioni d’uso mai giunte nelle loro case, dove smaltire – ad esempio – le batterie o i rifiuti elettronici.

Palozzi e Prinzi, se volevano veramente dare una buona notizia  potevano, anzi dovevano, fornire gli unici dati certi in grado di rassicurare la cittadinanza sul raggiungimento degli obiettivi fissati dal Decreto legislativo 152/2006, vale a dire la percentuale della raccolta differenziata conferita, rilevabile dal Metodo standardizzato di Certificazione che ogni mese l’Amministrazione comunale è tenuta ad inviare alla Regione Lazio. Tutto il resto è fuffa, tanto per riprendere il bombardamento mediatico in vista delle prossime elezioni amministrative.

Sandro Caracci

Marino, 12 settembre 2010

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