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Soriano nel Cimino (VT): un altro operaio morto in una cava. Guerrini (Fillea): “Quando è assente il Sindacato, c’è meno sicurezza per i lavoratori”

Soriano nel Cimino (VT): un altro operaio morto in una cava. Guerrini (Fillea): “Quando è assente il Sindacato, c’è meno sicurezza per i lavoratori”

Un altro grave incidente in una cava, dopo quello nel Frusinate, veste a lutto il Lazio oggi. A Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, in una cava è rimasto schiacciato oggi Giuseppe Delle Monache, di 58 anni, originario del luogo.

La dinamica dell’incidente risulta ancora molto confusa”. Afferma Massimo Guerrini, Segretario responsabile della Fillea Cgil Viterbo. “Alcuni dicono che sia rimasto schiacciato da delle lastre mentre le spostava con un muletto, altri mentre usava un carro ponte presso l’area adibita a segheria e laboratorio della cava. Le Forze dell’Ordine e i Servizi Ispettivi intervenuti sul luogo faranno luce su responsabilità e eventi, ma rimane il dolore e l’amarezza per una vita che è andata persa”.

Delle Monache lavorava presso la Società Micci srl Cava di Peperino, una società già nota ai sindacati.

Si tratta di una società non sindacalizzata che non sembra gradire neanche i tentativi di informare i lavoratori. Un episodio credo sia significativo”, continua Guerrini, “Qualche settimana fa, insieme a Feneal e Filca, abbiamo organizzato un’assemblea dei lavoratori, soprattutto recependo una loro disponibilità più volte dimostrata e per tentare un approccio che li informasse su tutele e diritti, oltre che sulla sicurezza. Bè, all’assemblea non è venuto nessun lavoratore, neanche quelli che ci avevano già manifestato le loro esigenze di essere informati. Forse, gli operai non si sono sentiti rassicurati dall’atteggiamento ostruzionistico dalla società e hanno preferito lasciar stare”. Continua la lettura di Soriano nel Cimino (VT): un altro operaio morto in una cava. Guerrini (Fillea): “Quando è assente il Sindacato, c’è meno sicurezza per i lavoratori”

Fillea-Cgil di Viterbo: per la Tuscia l’isolamento infrastrutturale volge al termine?

Massimo Guerrini

Fillea-Cgil di Viterbo: per la Tuscia l’isolamento infrastrutturale volge al termine?

DICHIARAZIONE DI MASSIMO GUERRINI, SEGRETARIO FILLEA VITERBO

Togliere dall’isolamento infrastrutturale la Provincia di Viterbo, significa dargli quelle opportunità di sviluppo che le hanno negato, fino ad oggi, una crescita adeguata sotto il profilo economico ma anche sociale. I ritardi accumulati negli anni, sempre puntualmente denunciati da una parte delle forze sociali e più in generale da gran parte dei cittadini, hanno prodotto un vistoso ritardo rispetto alle province ed ai territori limitrofi della Toscana e dell’Umbria. Oggi, nel profondo della crisi, questa condizione negativa (depressione economica) ci porta a soffrire maggiormente in termini di occupazione, rilancio delle attività imprenditoriali, ripresa economica.

Il 17 di Ottobre u.s. a Tarquinia, si è visto qualcosa di nuovo. La SAT (società autostrada tirrenica p.a.) ha portato a battesimo l’inizio dei lavori per la realizzazione dell’autostrada Civitavecchia-Livorno, da realizzare completamente in project financing (con capitale privato). Al di la dei convenevoli, quel giorno, si è respirato un clima innovativo dove la politica, le istituzioni, l’imprenditoria privata, i sostenitori finanziari, hanno all’unisono dato prova di coesione ed efficienza e se non fosse stato per l’assenza del sindacato, non invitato all’appuntamento (la Fillea Cgil era presente, per sua iniziativa), anche per noi il quadro era perfetto. Continua la lettura di Fillea-Cgil di Viterbo: per la Tuscia l’isolamento infrastrutturale volge al termine?

Provincia di Viterbo: dopo il ragazzo precipitato dal balcone a Piazza della Repubblica, sono già 2 morti sul lavoro in 3 mesi

Dichiarazione di Massimo Guerrini (Fillea Cgil): “Basta parlare di fatalità. Cominciamo a parlare di responsabilità!”


Un altro estremo sacrificio pagato dal mondo del lavoro; ancora un decesso, una giovane vita spezzata durante lo svolgimento di una normale e semplice attività lavorativa.  Due morti in 3 mesi è il grave tributo che anche il nostro territorio paga per delle responsabilità che certamente ci sono. Guai a parlare di triste fatalità, perché dietro un grave ed estremo incidente c’è sempre una responsabilità diretta o indiretta.  Certamente non del lavoratore.

Dire che non bisogna abbassare la guardia è troppo poco,  è retorica,  occorre praticare quotidianamente e continuamente le forme ed i controlli di prevenzione per evitare la “strage silenziosa” che si sta perpetrando sul lavoro.

La vita non ha prezzo ed il costo da investire per la sicurezza deve essere certo ed adeguato; un Paese civile si distingue anche per questo, con la capacità concreta di prevenire le morti bianche. Continua la lettura di Provincia di Viterbo: dopo il ragazzo precipitato dal balcone a Piazza della Repubblica, sono già 2 morti sul lavoro in 3 mesi