Provincia di Viterbo: dopo il ragazzo precipitato dal balcone a Piazza della Repubblica, sono già 2 morti sul lavoro in 3 mesi

Dichiarazione di Massimo Guerrini (Fillea Cgil): “Basta parlare di fatalità. Cominciamo a parlare di responsabilità!”


Un altro estremo sacrificio pagato dal mondo del lavoro; ancora un decesso, una giovane vita spezzata durante lo svolgimento di una normale e semplice attività lavorativa.  Due morti in 3 mesi è il grave tributo che anche il nostro territorio paga per delle responsabilità che certamente ci sono. Guai a parlare di triste fatalità, perché dietro un grave ed estremo incidente c’è sempre una responsabilità diretta o indiretta.  Certamente non del lavoratore.

Dire che non bisogna abbassare la guardia è troppo poco,  è retorica,  occorre praticare quotidianamente e continuamente le forme ed i controlli di prevenzione per evitare la “strage silenziosa” che si sta perpetrando sul lavoro.

La vita non ha prezzo ed il costo da investire per la sicurezza deve essere certo ed adeguato; un Paese civile si distingue anche per questo, con la capacità concreta di prevenire le morti bianche.

Il posto di lavoro, il cantiere sia piccolo che grande, deve avere la massima trasparenza, affinché si possano arginare le irregolarità, gli abusi, i soprusi, che generano ed imprimono ritmi di lavoro eccessivi ed insicuri per la salute e la vita dei lavoratori; la trasparenza si ottiene se il datore di lavoro è qualificato e professionale (molto spesso non è così) e con i controlli che devono essere svolti in maniera continua ed efficace e non a singhiozzo e dopo che la tragedia sia avvenuta e soprattutto se ad effettuarli, oltre agli organi ispettivi tradizionali, intervengono anche i Comuni, con il proprio apparato di controllo e le forze dell’ordine.

Per far questo servono volontà, quindi la consapevolezza che si può fare molto di più per arginare il problema, e maggiori risorse da destinare alla sorveglianza.

Su questo non aiutano i tagli finanziari imposti dal Governo agli enti locali e le risorse non adeguate a disposizione degli organi ispettivi.

Lo abbiamo scritto e ribadito molte volte.

Ogni soggetto che sta dentro la filiera di una attività produttiva ha il dovere di fare la propria parte fino in fondo, tenendo sempre accesi i riflettori sul problema e sentendosi direttamente responsabile.

La Fillea CGIL di Viterbo si adopererà per sollecitare la Prefettura affinché sia riproposto un incontro con le istituzioni e gli enti di competenza e sia raggiunta un’intesa operativa che porti un valore aggiunto alle normative in vigore, spesso non rispettate.

Massimo Guerrini

Segretario Responsabile FILLEA CGIL di Viterbo

Viterbo, 21 settembre 2010

Per info, interviste e approfondimenti: Fillea 3486726326

Ufficio Stampa Fillea Cgil Roma e Lazio

Francesca Marrucci

06 95557480 – 3333876830

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