Roma, il Segretario della Fillea, Cellini, invia una lettera aperta agli studenti, che ieri hanno reso omaggio all’operaio morto a La Sapienza




Roma, il Segretario della Fillea, Cellini, invia una lettera aperta agli studenti, che ieri hanno reso omaggio all’operaio morto a La Sapienza: “La vostra lotta è strumento di crescita ed evoluzione. Dialogare insieme con le stesse parole d’ordine”


L’omaggio reso ieri dagli studenti che sfilavano in corteo a Roma contro il Decreto Gelmini, all’operaio 35enne morto nel cantiere de La Sapienza, ha testimoniato come nella protesta degli studenti si rifletta un malessere complessivo, una mancanza di diritti, di salvaguardia e sicurezza per studenti e lavoratori, che hanno portato ieri all’ennesimo incidente mortale di un ragazzo in un cantiere edile.

E’ emblematico che solo questi ragazzi, presi in una protesta che non riguarda solo loro, ma tutte le generazioni presenti e future, abbiano trovato il ‘tempo’ per ricordare Mohammed Ben Mohammed, mentre il mondo politico era tutto preso dai suoi giochi e conteggi nei Palazzi.

Il Segretario Generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio, Roberto Cellini, ha voluto scrivere una lettera aperta agli studenti, non solo per ringraziarli per aver ricordato un ragazzo venuto in Italia per cercare un futuro migliore e morto mentre era sul lavoro, ma perché i ragazzi con le loro ‘parole d’ordine’ così vicine ai valori della Fillea – ricerca, formazione, investimenti, equità sociale, opportunità e futuro – trovano nela categoria degli edili una sponda di dialogo importante, per ragionare di futuro, di sicurezza, di diritti e di prospettive.

Un invito ad incontrarsi ed aprire un dialogo costruttivo che guardi alle proposte concrete e ad un’azione politica mirata a creare opportunità reali per il futuro dei nostri giovani.

Trovate la lettera in allegato.

I colleghi degli organi di informazione sono gentilmente pregati di volerci segnalare l’eventuale pubblicazione per la Rassegna Stampa alla mail: ufficiostampa@puntoacapo.info. Grazie.



Roberto Cellini

Roma 23.12.10


Alle studentesse e agli studenti universitari del Lazio

E’ in un paese nel quale la sfera politica ha assunto sempre più la dimensione degli interessi dei singoli a scapito degli interessi collettivi e il confronto di idee senza preconcetti e schieramenti è stato assunto a sinonimo di debolezza politica o peggio di consociativismo, che sento l’esigenza assoluta di scrivervi.

La vostra lotta per una scuola e una università, che sia strumento di crescita ed evoluzione culturale, in condizioni di pari opportunità è una lotta giusta e saggia, lungimirante e condivisa dalla FILLEA CGIL tutta, che rappresenta i lavoratori edili, e da tutti i suoi iscritti.

La precarietà della vostra prospettiva di studio e di una ancor più precaria futura vita lavorativa è resa oggettiva da una classe politica che ha derubricato il confronto con le reali necessità della società – di uomini e donne, di studenti e lavoratori, rivolgendo esclusivamente il proprio sguardo agli interessi delle imprese e degli affari finanziari.

Le vostre “parole d’ordine” – ricerca, formazione, investimenti, equità sociale, opportunità e futuro – non sono soltanto condivisi da noi, ma sono, da sempre, le linee guida del nostro agire quotidiano.

Ieri, nell’università “La Sapienza” è morto BANNOUR MOHAMMED BEN MOHAMMED, un operaio di 35 anni. Un uomo che con il proprio lavoro e le proprie capacità, voleva soltanto lavorare, per dare una vita degna a se e alla sua famiglia. Un iscritto alla FILLEA CGIL di Roma.

MOHAMMED è morto nel disinteresse della politica in fuga dalle proprie responsabilità. MOHAMMED è morto ricevendo la vostra solidarietà e per noi questo è un atto politico.

Nella nostra quotidiana lotta per tutelare gli interessi e le condizioni di lavoro degli operai edili del Lazio, le nostre parole d’ordine sono da sempre, sicurezza, formazione, salario e qualità del lavoro.

E’ possibile che le nostre e le vostre “parole d’ordine” benché simili nella forma scritta abbiano poi significati diversi? Possibile che abbiano declinazioni e luoghi di discussione e di azione politica diversi?

Noi siamo convinti senza opportunismi e velleità, che sia possibile iniziare a dialogare e discutere insieme –questo è il senso di questa lettera. Siamo convinti che in un contesto di confronto democratico, scevro di barriere ideologiche o peggio di preconcetti, Voi e Noi – partendo da questo lutto emblematico di un operaio migrante – si possa discutere insieme nella ricerca dei comuni valori e idee. Vorremmo tentare, insieme a voi di arricchire le nostre esperienze politiche e sindacali. Vorremmo tentare di costruire con voi un luogo di confronto per elaborare comuni azioni politiche.

Il Segretario generale

della Fillea CGIL Roma e Lazio

Roberto Cellini

Roma, 23 dicembre 2010


Per info: Roberto Cellini, Fillea 3486726326

Ufficio Stampa Fillea Roma e Lazio

Francesca Marrucci

3333876830 – 0695557480

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