Marino: raccolta differenziata dei rifiuti anno 2010 al 12,88%. Caracci: un fallimento!

Sandro Caracci, Ernesto Cesarini e Franco Balzi

MARINO: RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI ANNO 2010 AL 12,88%!

L’AMMINISTRAZIONE PALOZZI AUTOCERTFICA IL FALLIMENTO DELLA SUA RACCOLTA DIFFERENZIATA STRADALE

Si è tenuta stamattina la Conferenza Stampa indetta da Sandro Caracci e il Gruppo di Presenza ‘Monsignor Grassi’ di Marino con i dati 2010 sulla raccolta differenziata dei rifiuti a Marino.
Durante la Conferenza sono state distribuiti i dati e il commento agli stessi.
Presente, oltre a Sandro Caracci, Franco Balzi per il Gruppo Grassi, Ernesto Cesarini, conosciuto come Don Chisciotte. Sono intervenuti anche dei rappresentanti del gruppo NO INC.

Ecco la relazione di Sandro Caracci. Sul sito dell’Ufficio Stampa sono disponibili per il Download la relazione del Gruppo ‘Monsignor Grassi’ e la tabella dei dati (vedere link in fondo al comunicato).

Il 30 aprile scorso l’Amministrazione Palozzi, inviando alla Regione Lazio la certificazione ufficiale della raccolta dei rifiuti per l’anno 2010, ha definitivamente sancito il suo fallimento nelle politiche ambientali. Il dato che emerge, differenziata al 12,88% con incremento del 6,51% rispetto al 2009 in cui Marino si attestò al 6,37%, è incontrovertibile poiché certificato con l’unico sistema standardizzato riconosciuto valido nella nostra regione, (Delibera della Giunta regionale del Lazio n. 375 del 7/8/2010) ed a cui tutti i Comuni debbono attenersi.

Questo dato, che rileva solo un impercettibile incremento rispetto al 2009 in cui è iniziata la “raccolta stradale”, rende giustizia dei toni trionfalistici ed assolutamente fuori luogo più volte utilizzati da Palozzi e dall’Assessore all’Ambiente Prinzi nelle interviste rilasciate alla stampa locale.

Quel che più emerge di negativo è che, a fronte di un incremento demografico di sole 744 unità tra il 2009 e il 2010, (e non 3000 come sostenuto pubblicamente dall’Assessore Prinzi) si registra un incremento complessivo della produzione dei rifiuti dell’8,79%, a ulteriore dimostrazione che è mancata nella politica adottata dall’Amministrazione comunale di Marino la cultura della riduzione dei rifiuti.

Nell’estate 2009 avevo già avuto modo di commentare ironicamente l’inizio della raccolta differenziata modello Prinzi – Palozzi come “la rivoluzione leggera del polistirolo” perché, fatta eccezione per questo leggerissimo materiale la cui incidenza è prossima allo zero, quella avviata era una differenziata bluff, finta, una grande messa in scena dato che nei fatti per le famiglie marinesi nulla cambiava, tranne i colori dei coperchi dei nuovi cassonetti. Infatti la differenziata nella nostra

Città, con metodo di raccolta pressoché identico a quello istituito dall’Amministrazione Palozzi, era attuata già da anni ed a costo zero per il Comune in quanto la Provincia di Roma provvedeva autonomamente a ritirare vetro, carta e plastica, usufruendo poi dei proventi dalla vendita dei materiali riciclati. E’ ovvio che il fallimento sia da attribuire alla mancata istituzione della linea di raccolta della frazione umida che costituisce la parte più determinante nella produzione dei rifiuti nelle aree urbane. Basta solo pensare al peso degli scarti dei mercati che continuano, come prima, a finire direttamente in discarica.

Pari rilevanza all’incremento della raccolta differenziata, poiché i risultati sono strettamente correlati, andava data all’obiettivo di ottenere, se non un crollo, almeno un fortissimo ridimensionamento del peso degli indifferenziati, e cioè di tutto ciò che finisce direttamente in discarica. Se non verrà affrontato fin da subito questo problema è velleitario ogni obiettivo di crescita percentuale di quanto i marinesi, nonostante le migliori intenzioni, potranno differenziare.

LE CAUSE DEL FALLIMENTO

Non mi stancherò mai di ricordare che il tutto è iniziato con uno degli episodi di massima arroganza mai registrati nel corso dell’attività dell’Amministrazione Palozzi: l’aver letteralmente scippato al Consiglio comunale la competenza sull’affidamento per otto anni dell’intero servizio di nettezza urbana che il Testo Unico degli EE.LL. gli attribuisce come competenza esclusiva. Questo ha impedito a chi sedeva sui banchi dell’opposizione di assicurare quel “contributo costruttivo” tante volte auspicato dal Sindaco con dosi massicce d’ipocrisia politica e nei fatti quasi mai accettato.

Ancor più grave è l’episodio se consideriamo che l’affidamento alla Multiservizi SpA è avvenuto quando ormai era pienamente vigente la legge 133/2008 che, con la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, vietava espressamente gli “affidamenti in house”. Ho in più occasioni definito “illegittimo” l’affidamento che la Giunta Palozzi ha deliberato in favore della Multiservizi SpA e mai nessuno ha sentito il dover di replicare per contrastare questa mia tesi. Mai come in questo caso è valido il detto ”chi tace acconsente”.

Le responsabilità del fallimento vanno quindi imputate solo e soltanto alla maggioranza di centro destra per aver imposto la differenziata stradale, onerosissima dal punto di vista economico ed incomprensibile dal punto di vista tecnico, alla Multiservizi SpA che, come è a tutti noto, opera sotto l’asfissiante indirizzo e controllo di Palozzi, blindandone sia il Consiglio di Amministrazione che il Collegio dei Sindaci con nomine di sua strettissima fiducia e impedendo all’opposizione ogni possibilità di verifica sul suo operato. E’ stato acquistato e noleggiato, solo un anno prima d’iniziare la differenziata, un autoparco di 30 mezzi adatto esclusivamente al servizio di raccolta e trasporto in discarica tradizionale. In questo modo sono stati svuotati i magazzini di qualche ditta, con la fornitura di mastodontici autocarri che nessun Comune acquistava più da anni perché organizzati già per la differenziata che necessità di mezzi più piccoli e versatili.

Non mi dilungo più di tanto sulla gara d’appalto per il noleggio che vide il Consiglio di Amministrazione accettare, dichiarandola “economicamente vantaggiosa”, l’unica offerta pervenuta con il ribasso beffa dello 0,01%. Entrare nei particolari in questa sede sarebbe un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Va solo ricordato come non solo l’Amministrazione Palozzi abbia scaricato sui contribuenti questa discutibile scelta con l’incredibile aumento di oltre il 20% della TARSU deliberato con l’approvazione del Bilancio 2009, ma abbia nel contempo rinunciato al contributo di circa novecentocinquantamila euro che la Provincia di Roma eroga ai Comuni che attivano l’oramaicollaudato sistema del “Porta a Porta” o domiciliare.

GLI EFFETTI DEL FALLIMENTO

Gli effetti della fallimentare politica nel campo dei rifiuti dell’Amministrazione Palozzi sono già sotto gli occhi di tutti. Intanto la collettività marinese ha già sborsato per la “differenziata stradale”, dall’attivazione ad oggi, oltre € 1.446.000,00. Il costo è necessariamente di larga massima, non tiene conto di tutta una serie di ulteriori esborsi effettuati dal Comune di Marino per servizi che dovrebbero rientrare nel capitolato d’appalto, ed è arrotondato per difetto poiché occorrerebbe un approfondito ed analitico esame di tutti i costi aziendali che concorrono all’espletamento del servizio:

  • Campagna pubblicitaria € 20.000,00
  • Acquisto nuovi cassonetti € 500.000,00
  • Incremento contrattuale dovuto alla Multiservizi SpA per aver attivato il servizio “differenziata stradale” di € 463.000,00 annue per un totale di € 926.000,00.

Di contro ci sarebbero da computare i ricavi che provengono dalla vendita agli operatori che ritirano plastica, vetro e carta. L’Assessore Prinzi, in una recente intervista sul n. 1/2011 di “Comune Informa”, si è mostrato entusiasta su questo tema come se gli incassi andassero a gonfie vele. Entusiasmo chiaramente fuori luogo visto che dai dati parziali in mio possesso gli incassi sono riconducibili a poche decine di migliaia di euro. Ha inoltre sostenuto che ”…dall’avvio della raccolta differenziata su strada fino allo scorso mese di dicembre il risparmio è stato quantificato in oltre 327 mila Euro. Sto parlando di dati certificati, non sto dando numeri a caso.”

Spero, anzi sono certo, che Prinzi non si sottrarrà al suo dovere di rendere pubblici, fatture alla mano, i dati dei proventi che comunque sono un’inezia rispetto le spese affrontate per produrli, ma soprattutto fornisca l’analisi dettagliata e copia delle certificazioni che supportano le sue ottimistiche affermazioni. In nome della trasparenza gli propongo la pubblicazione sul sito internet del Comune di un apposito link ove rendere pubbliche:

• le certificazioni, passate e future, con le attestazioni ufficiali della produzione dei rifiuti differenziati ed indifferenziati (a loro volta suddivisi per singola tipologia).

• L’elenco degli incassi realizzati dal Comune per effetto della vendita del materiale recuperato.

• Tutte le spese sostenute dal Comune per lo smaltimento finale dei rifiuti indifferenziati.

Solo così sarà possibile una valutazione omogenea dell’effettiva efficacia del servizio di raccolta differenziata, con i suoi possibili incrementi positivi e gli eventuali decrementi negativi, ed il monitoraggio diretto da parte della cittadinanza sui risultati del loro impegno e l’utilizzo di tali risorse da parte degli amministratori comunali.

Per il momento quello che emerge con chiarezza è:

• che i forti risparmi sugli oneri di smaltimento ottenuti dai Comuni che applicano con successo la differenziata, derivanti dal minor peso di rifiuti indifferenziati conferiti in discarica, a Marino non si sono prodotti affatto.

• Che è lontana anni luce la prospettiva di raggiungere l’obiettivo della differenziata al 51% che la coppia Prinzi – Palozzi invece assicura come imminente e che il Direttore generale della Multiservizi S.p.A. ha formalmente assicurato in un documento ufficiale, prot. 3199 del novembre 2009, ove, in un evidente eccesso di ottimismo nel rispondere ad una mia interrogazione in Consiglio comunale, non ebbe timore nel dichiarare: ”Entro il 2011 sarà anche rispettato l’obiettivo del 51% di raccolta differenziata”.

• Che la cittadinanza marinese sarà, con tutta probabilità, ancor più penalizzata economicamente in un prossimo futuro da nuovi aumenti tariffari posti a suo carico per il meccanismo che impone aumenti molto considerevoli dei costi di smaltimento in discarica ai Comuni che non raggiungono le percentuali di differenziata previste dalla legge.

• Che dalla Città di Marino, se non assisteremo fin da subito ad una radicale rivisitazione complessiva del servizio, non arriverà alcun contributo concreto alla salvaguardia dell’ambiente, vanificando gli sforzi di quanti sono pronti a modificare le proprie abitudini nell’interesse dell’intera collettività.

• Che la sede municipale di Palazzo Colonna, quella che dovrebbe dare buono esempio, eccetto quelli per le cartucce delle stampanti, è totalmente priva di contenitori per la differenziazione dei rifiuti. Se il buon giorno si vede dal mattino…

Marino 5 maggio 2011

Il Consigliere comunale

Sandro Caracci

 

Info: Sandro Caracci 3407417349 – www.sandrocaracci.it

Foto e altri documenti scaricabili sulla Conferenza Stampa: http://www.puntoacapo-international.com/downloads?dl_cat=2

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