Roma: blocco dei lavori e crisi occupazionale nei cantieri della Metro C. Cellini (Fillea): “Non si può più andare avanti così. Il Comune si prenda le responsabilità del fermo nelle grandi opere”

Roberto Cellini

Roma: blocco dei lavori e crisi occupazionale nei cantieri della Metro C. Cellini (Fillea): “Non si può più andare avanti così. Il Comune si prenda le responsabilità del fermo nelle grandi opere”

I lavori di scavo meccanizzato delle gallerie per la realizzazione della METRO C di Roma, entro il mese di Luglio subiranno un blocco per non meno di 24 mesi. Lo scavo delle gallerie si fermerà nei pressi di Piazza Lodi, dopo di che le macchine TBM verranno smontate e trasferite altrove dal consorzio METRO C.

Il blocco dei lavori di scavo, comporterà l’esubero di circa 200 dipendenti diretti del consorzio stesso sommati ad altri 80 dipendenti di almeno altre due aziende, addetti a servizio delle “talpe” per la fornitura al montaggio dei conci di rivestimento delle gallerie e al trattamento dei fanghi reflui dello scavo.

Nonostante i proclami e le dichiarazioni di rito, assistiamo sbalorditi di fronte alla comunicazione del blocco dei lavori di scavo delle gallerie della METRO C di Roma. Questo fermo lavori è di  fatto dirompente sia per il blocco dell’opera che si fermerà probabilmente a S. Giovanni, ma ancora di più per le ricadute occupazionali dei circa 280 lavoratori coinvolti”. Così dichiara il Segretario generale della FILLEA CGIL di Roma e Lazio, Roberto Cellini, che poi continua: “Altri 280 posti di lavoro che vanno in fumo per l’incapacità della politica a condurre a termine un’opera di cui Roma ha estremamente bisogno. Nonostante il finanziamento, benché dimezzato rispetto ai progetti della tratta T3 (S. Giovanni – Colosseo), ci troviamo nel paradosso di parlare di licenziare 280 persone”.

“Per quanto ci compete, abbiamo aperto un tavolo di confronto con il consorzio METRO C, al quale abbiamo proposto una serie di ammortizzatori sociali tali che, consentano ai lavoratori di non essere licenziati e di poter attendere la ripresa dei lavori, che noi stimiamo non avverrà prima di 30 mesi. Allo stesso tempo abbiamo richiesto un incontro all’amministratore delegato di ROMA METROPOLITANE per cercare di capire le cause di questo blocco e trovare le soluzioni per una pronta ripresa dei lavori stessi. Certamente Comune, Regione e Governo devono trovare le risorse e le giuste sinergie per finanziare il resto dei lavori in programma e far riprendere al più presto l’attività di scavo” prosegue Cellini: “Il bilancio preventivo del Comune di Roma, non fa altro che aumentare le nostre preoccupazioni essendo assenti o svuotati di risorse, quei capitoli di spesa indispensabile per dotare la Capitale delle necessarie opere infrastrutturali.

Ricordo a tutti, che negli ultimi 18 mesi, la provincia di Roma ha perso, nel settore delle costruzioni circa 7000 occupati diretti, nel silenzio assordante delle istituzioni, aggiungere anche il blocco dello scavo della metropolitana C sarebbe un vero delitto, considerando che, l’appalto per il raddoppio della Pontina e della costruzione della Valmontone – Cisterna ha subito un blocco, forse definitivo e che i lavori per il prolungamento della Metro B è avvolto ancora nei fumi delle indecisioni e del rischio di un contenzioso pluriennale. Inoltre, di METRO D non parla oramai più nessuno. quest’ultima emergenza aggiunge un altro dramma ai drammi.

Oggi in città, per il settore delle costruzioni, non registriamo assolutamente l’avvio di iniziative importanti, tanto da farci immaginare una qualche ripresa economica. L’immobilità delle amministrazione pubbliche,- esclusi gli appalti a trattativa privata per i lavori stradali –  verso opere infrastrutturali quali reti fognanti, reti viarie, edilizia scolastica e ospedaliera, sta portando questo settore verso la desertificazione, insieme all’aggiudicazione di quelle poche gare bandite con oltre il 45% dei ribassi a base d’asta. Le medie aziende che creano veramente lavoro di qualità e ricchezza, subiscono in modo drammatico la concorrenza sleale di quelle aziende, che producono soltanto finanza o peggio ancora, lavoro nero ed elusione alle più elementari norme della libera concorrenza”.

“Negli stessi cantieri di METRO C” conclude Cellini, “troviamo imprese affidatarie di lavori per la realizzazione delle stazioni o dei pozzi di areazione, che sono pronte ad abbandonare i lavori avuti in appalto per le perdite economiche che registrano nella esecuzione delle opere, a seguito di prezzi non più in linea con gli attuali costi di realizzazione.

Il Comune continua a fare bei proclami, ma nella realtà rimane tutto fermo. Continuano a sbandierare le Olimpiadi del 2020 come panacea di tutti i mali, ma una cosa deve essere ben chiara a tutti: se si continua in questo modo saranno ben poche le imprese che arriveranno alle Olimpiadi. Noi lo abbiamo detto e ridetto in tutti i modi, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e temiamo seriamente di dover affermare, da qui a qualche tempo, un triste ‘l’avevamo detto!’ senza appello!”

Roma, 20 aprile 2011

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