Ancora due gravi infortuni sul lavoro nella Provincia di Roma.
Il primo è avvenuto ieri in un cantiere presso Albano e secondo una prima ricostruzione, oltre il tentativo di nasconderlo rimuovendo mezzi e uomini, il lavoratore ricoverato al S.Giovanni sembra essere stato investito dalla pompa del calcestruzzo e si trova in gravi condizioni con diverse fratture.
Il secondo questa mattina, nella Capitale, durante i lavori di rifacimento stradale e potrebbe perdere l’uso della gamba.
Nell’arco di un mese oltre questi due infortuni ce ne sono stati altri 3 mortali: due a Roma ed uno a Viterbo.
Ormai le regole in questo paese possono essere evase e non rispettate con la certezza di farla franca o di rimanere impuniti. Regole che sulla sicurezza sono state indebolite e rese interpretabili anche dal Testo unico di questo Governo, che si caratterizza sui territori per una scarsa attività di repressione, dovuta principalmente al numero esiguo degli Ispettori e degli scarsi mezzi a disposizione, a cominciare dai rimborsi per gli spostamenti.
Se nel resto dell’Europa la materia sicurezza sul lavoro stimola la ricerca, gli investimenti, nuove professioni e tecnologie, nel nostro Paese si diminuiscono gli investimenti e si considera l’ISPESEL un ente inutile o peggio, un costo possibilmente da evadere.
Per l’ennesima volta richiamiamo al senso di responsabilità le istituzioni e, per l’ennesima volta torno a chiedere:
- al Prefetto di Roma: che fine ha fatto il protocollo che dovevamo sottoscrivere in materia di sicurezza sul lavoro e legalità?
- alla Provincia di Roma: che fine ha fatto e quando diventerà operativo il protocollo sottoscritto sulla sicurezza sul lavoro e legalità?
- al Comune di Roma: se il ruolo dell’Osservatorio sugli appalti pubblici e privati è solo quello di tipo statistico o deve avere un nuovo protagonismo ispettivo?
- alla Regione: come e quando funziona il Comitato regionale di coordinamento?
- alle Associazioni di categoria: è possibile avviare una politica selettiva associativa per espellere tutti quegli associati che non rispettano leggi e contratti?
Ancora aspetto delle risposte, mentre si contano ogni giorno nuovi incidenti.
Roberto Cellini
Segretario Generale Fillea Cgil Roma e Lazio
Roma, 19 ottobre 2010
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