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ROMA: UN ALTRO INCIDENTE SUL LAVORO ALLA NUVOLA DI FUKSAS. LA FILLEA CHIEDE UNA SERIA ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’ DI TUTTE LE PARTI

Roberto Cellini

Dichiarazione di Roberto Cellini, Segretario Generale Fillea Roma e Lazio

Anche ieri si è registrato un nuovo infortunio sul lavoro che ha visto coinvolto un lavoratore occupato presso il cantiere del Nuovo centro congressi dell’EUR, più famoso come la Nuvola di Fuksas, dal nome del famoso archistar.

Il lavoratore Tommasso Di Micco di 47 anni e dipendente dell’impresa ITAL EDIL, secondo la dinamica dell’incidente ricostruita dalle testimonianze raccolte tra i lavoratori presenti, è caduto da una piattaforma aerea ad una altezza di circa 10 metri riportando un forte trauma cranico, grave contusione alla spina dorsale e delle fratture alle costole.

E’ stato trasportato all’ospedale Sant’Eugenio, trasferito con urgenza al CTO e messo in terapia intensiva. Allo stato attuale lamenta difficoltà motorie agli arti inferiori.

Resta il dubbio se il lavoratore indossasse la cintura di sicurezza nella fase operativa, anche se al momento dell’arrivo della autoambulanza lo stesso era provvisto di un cordino di sicurezza. Dubbio dettato dalla nostra esperienza che ha registrato spesso, nei casi di incidente sul lavoro, dei problemi di sicurezza.

Il cantiere è stato spesso al centro di vertenze legate ad una serie di irregolarità, sia contributive  che salariali, che traevano origine dalla mancata applicazione contrattuale e legislativa.

Non sono mancate forti tensioni a causa dell’uso disinvolto dell’istituto del distacco, al limite della intermediazione di mano d’opera; tensioni poi rientrate anche per la forte azione  delle OO.SS.

E’ stato aggiudicato alla Società Italiana di Condotte D’Acqua, un colosso italiano del settore delle costruzioni, con un ribasso, malgrado il sistema dell’offerta economicamente vantaggiosa che ha determinato, già in fase di avvio, una differenza tra l’offerta e l’aggiudicazione di 50 milioni di Euro.

La fase di realizzazione si è poi contraddistinta con la solita lunga catena di subappalti, in un cantiere difficile e complesso che richiederebbe, secondo il nostro punto di vista, una diversa organizzazione d’impresa che non punti al solo ribasso del costo del lavoro attraverso la negazione dei diritti.

Inoltre, proprio in previsione della complessità costruttiva e del rischio sicurezza, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa al fine di garantire la gestione della sicurezza  tra  il Comune di Roma, Eur S.pA, Società Italiana Condotte d’acqua, ATI Drees & Sommer Ecosfera-Constrution Management, Azienda USL RM C-Servizio Spresal, Direzione Provinciale del Lavoro CTP di Roma e OO.SS di settore.

Ognuno dei soggetti firmatari nel proprio ambito di competenza avrebbe dovuto sviluppare tutte le azioni volte ad attivare un approccio nuovo per la gestione della sicurezza e dei rapporti tra la Stazione Appaltante, gli Enti e i Comitati.

Chiaramente se si continua ad ignorare i sistemi di tutela dei lavoratori, qualcosa nel protocollo sottoscritto non funziona.

Richiamiamo tutti alle proprie responsabilità, dentro e fuori il cantiere in questione, perché in una fase di evidente crisi il ricorso al lavoro irregolare e non in sicurezza e con alti ritmi di lavoro sta diventando la norma. Una norma che poi si gioca sulla pelle dei lavoratori.

Roma, 15 aprile 2010

Per info: Monica Bevilacqua 348 6726326

Ufficio Stampa Fillea Roma e Lazio

Francesca Marrucci

333 3876 830

ROMA: INCIDENTE ALLA STAZIONE DI ROMA TIBURTINA, FERITO UN OPERAIO

DICHIARAZIONE DI ROBERTO CELLINI (FILLEA CGIL): “POCHI CONTROLLI E TROPPO LAVORO NERO, CONTINUANO GLI INCIDENTI ‘ANNUNCIATI’ DEI LAVORATORI NEI CANTIERI LAZIALI”

E’ l’ennesimo incidente sul lavoro che si verifica per mancanza delle misure di sicurezza e assenza di dispositivi per la prevenzione infortuni, con il rischio che anche questo venga commentato dai soliti esperti in materia come una distrazione o eccessiva sicurezza da parte del lavoratore. L’incidente ha per vittima un lavoratore delegato della Fillea Cgil, Augusto Iorli.

Il cantiere in questione, in stato di agitazione, è quello relativo alla costruzione della nuova stazione ferroviaria di Roma Tiburtina e il committente sono le Ferrovie di Stato. L’Appaltatore è un consorzio ADEO, costituito dalla COOP SETTE e dalla Società MECOOP, mentre il subappaltatore, il vero esecutore delle opere con circa 80 lavoratori a libro paga, è la società SILES.

Nello stesso cantiere non più tardi di luglio, con strascichi che si sono protratti fino a fine settembre, c’era stata una forte vertenzialità e conflittualità, causata dal mancato pagamento dei salari e proprio dalle condizioni igieniche degli alloggiamenti dei trasferisti, oltre che dalle lacunose misure di sicurezza.

Inoltre, nello stesso cantiere, soltanto sabato passato, c’è stato un altro infortunio denunciato oggi dagli stessi lavoratori riuniti in assemblea, con ricovero in ospedale per frattura ad una gamba e rimasto fino ad oggi sconosciuto.

E’ lo stesso identico incidente avvenuto qualche anno passato, sempre in un cantiere della Coop7, con lo stesso committente e sempre in un cantiere di Roma della AV.

In quella occasione, purtroppo, il lavoratore era morto sul colpo infilzato dai ferri  di un basamento di cemento armato e anche in quella occasione i ferri erano sprovvisti dei necessari funghi (cappellotti di plastica dura che si mettono alla estremità dei ferri verticali).

Come si capisce chiaramente invocare la fatalità non ha senso.

Anche se è vero che i dati degli infortuni nel Lazio (rapporto Inail) sono diminuiti nel 2008, è anche vero che è diminuito il numero di lavoratori occupati nel settore a causa della crisi con effetti proporzionali.

Il dato interessante e rilevato dalla Cassa Edile di Roma è che la percentuale delle malattie e infortuni sul numero delle ore lavorate è solo del 3%, un dato ridicolo, come se fossimo un settore di archivisti!

La verità è che sempre più spesso non vengono denunciati né infortuni né malattie, con una presenza incredibile di circa 16.000 lavoratori part-time: una legge di civiltà piegata all’evasione fiscale e contributiva.

Infine, non bisogna tralasciare di sottolineare la difficoltà ad eseguire ispezioni da parte degli organi competenti, malgrado lo sforzo anche personale degli ispettori, a causa delle leggi e dei provvedimenti recenti, il che completa un quadro preoccupante e con numeri da bollettino di guerra.

Roberto Cellini

Roma, 24 novembre 2009

Ufficio Stampa Fillea Roma e Lazio

Francesca Marrucci

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